Alfabeto dell’Agogica e Glossario Musicale
JAUFRE’ RUDEL – (Blaye 1130 ca. – 1170 ca.), trovatore provenzale. Cantò il tema dell’“amore lontano”, cioè dell’amore impossibile e senza speranza, celebrando nelle sue liriche una contessa di Tripoli, aristocratica e inaccessibile. La sua vita, poco conosciuta e intessuta di leggenda, favorì l’identificazione di biografia e poetica. Probabilmente fu principe di Blaye; sicuramente partecipò, verso il 1147, alla seconda crociata al fianco di Luigi VII. A Tripoli incontrò una donna – forse la moglie o la figlia del conte di Tripoli, oppure la moglie dello stesso conte di Francia – che gli ispirò i suoi versi più belli. Il tema dell’amore lontano non era certo una novità per i trovatori dell’epoca (vedi Amor cortese), ma Jaufré Rudel lo seppe portare alla perfezione: le sue liriche, composte con stile semplice ma cariche di nostalgia e di misticismo, appaiono non già la sapiente elaborazione di un genere letterario bensì confessioni d’amore di affascinante sincerità. La leggenda di Jaufré Rudel fiorì sino al XIX secolo, ispirando tra gli altri Giosue Carducci (Contessa, cos’è mai la vita?) e Edmond Rostand (La principessa lontana, 1895). Oggi l’opera di Rudel è considerata uno dei vertici del trobar del XII secolo.
JEAN de MEUN – Le Roman de la Rose di Jean de Meun è la vastissima continuazione dell’omonimo romanzo in versi di Guillaume de Lorris, della prima della metà del XIII secolo. L’originale tema allegorico dell’amore cortese che caratterizza la prima parte del romanzo viene profondamente modificato in senso realistico da Jean de Meun, autore assai più aperto alle influenze della nuova cultura urbana e borghese che si andava affermando negli ultimi decenni del Duecento.
Proprio questo spiccato carattere di attualità ha garantito un enorme successo all’opera, considerata vero capolavoro del suo tempo e presa a modello da molti autori europei. Fra questi, Dante che al Roman de la Rose di Jean de Meun si ispirò direttamente nella stesura di una sua opera giovanile, Il Fiore, attribuitagli dalla critica solo da pochi decenni. Da un manoscritto quattrocentesco del Roman de la Rose, oggi conservato al Musée Condé di Chantilly, è tratta questa miniatura che raffigura una delle più celebri coppie di amanti del Medioevo: Abelardo ed Eloisa.
JIG – Danza popolare tipica delle isole britanniche, da cui nacque la giga.
JAZZ – Stile musicale sviluppatosi a partire dalla fine del secolo XIX nel meridione degli Stati Uniti ad opera dei neri americani che (fondendo elemento della musica africana, loro luogo d’origine, come la scala pentafonica, con la musica dei bianchi) cantando esprimevano il loro modo di essere nei campi di lavoro (work song) e nelle manifestazioni religiose (spiritual). Molti loro canti di protesta sociale vanno dal Blues al Rag Time. Gli elementi caratteristici sono: l’uso della polifonia, del sincopato e del libero dialogo tra gli strumentisti. L’improvvisazione è un elemento fondamentale della musica jazz e da la possibilità all’improvvisatore di poter esprimere tutti i sentimenti che in quel momento sente.
JAZZ BAND – Insieme di musicisti che formano complessi o orchestre di musica jazz. In genere formata da: ritmica (batteria, basso, chitarra e piano), e sezione melodica (tromba, trombone, sax e clarinetto).
JAZZ LATIN – Stile che mescola sonorità jazzistiche a ritmiche Latino-Americane, in particolare Cubane-Caraibiche. Principali esponente: Dizzy Gillespie, Tito Puente, Stan Getz, Paquito de Riviera.
JAZZ ROCK – Stile noto fra gli anni 60-70 che utlilizza le ritmiche e le sonorità del Rhythm and Blues. Principali esponenti sono: M.Davis, Joe Zawinull, Jan Carr, Soft Machine.
JODLER – Stile di canto tedesco che alterna passaggi in falsetto alla voce naturale.
JONGLEURS – Musicanti girovaghi tipici della Francia medioevale.