Alfabeto dell’Agogica e Glossario Musicale
D – Nella notazione alfabetica la lettera D corrisponde alla nota Re.
Da Capo o D.C. – Indica di ripetere tutto il brano appena finito.
D.C. al fine – Indica di ripetere il brano da capo fino alla fine.
D.C. al segno – Indica di ripetere il brano da capo fino ad un particolare segno grafico.
DANZA – Complesso di movimenti del corpo che obbediscono ad un ritmo e che, perciò, si fondono con la musica. La danza divenne elemento importante nella rappresentazione delle tragedie greche. Nel tempo si sono succeduti vari tipi di danza: la pavana, la gagliarda, l’allemanda, la sarabanda la corrente, la giga; in seguito il valzer, la polka e la mazurka e nel 1900 il charleston, la beguine , il tango, ecc…
DECIBEL – E’ l’unità di misura dell’intensità del suono. Ci permette di misurare il livello del suono e la differenza di intensità tra due suoni.
DENOMINATORE – Nella armatura della chiave occorre scrivere il “tempo” di andamento, il Denominatore è il numero basso della frazione, nelle misure semplici ci indica l’unità di tempo.
2/4 – 3/4 – 4/4 sono tempi la cui unità è la Semiminima ovvero il quarto. Nelle misure composte: 6/8 – 9/8 – 12/8 ecc., ci indica la figura di suddivisione, negli esempi, l’ottavo.
DES – Nella notazione tedesca sta ad indicare la nota Reb.
DETTATO MELODICO – Esercizio che serve a migliorare la capacità di ascolto dei suoni. Consiste nel saper scrivere (sul pentagramma) sotto dettatura i suoni che si ascoltano, eseguiti su uno strumento (in genere col pianoforte) da persona capace. E’ la nostra specializzazione.
DIABELLI –
DIAFONIA – Forma originaria di contrappunto. Si riferisce alle voci che con moto obliquo o parallelo procedono simultaneamente. Nella teoria greca indicava di dissonanza.
DIAPASON detto anche Corista. – E’ uno strumento che emette una nota corrispondente al La centrale del pianoforte, nel numero esatto di vibrazioni (440). Serve come punto di riferimento per l’accordatura e l’intonazione degli strumenti.
Fu inventato dall’inglese Shore nel 1711.
DIATONICA – Scala con sette note diverse, più una che porta lo stesso nome della prima, un’ottava sopra. Le note sono divise da cinque toni e due semitoni non consecutivi. Si dice anche di melodia o accordo contenente solo le note della tonalità d’impianto.
DIATONICO – E’ la distanza di un semitono che passa tra due suoni aventi nome diverso (Mi-Fa) si compone da 4 comma. Nella scala cromatica ve ne sono 7.
Il termine si riferisce anche ad altro vedi (intervallo).
DIATONICO CROMATICO sistema – Comprende le dodici tonalità maggiori e le minori. Il vecchio sistema modale fu sostituito nel XVII secolo da un sistema con tre soli modi, uno maggiore e due minori (melodico ed armonico). Queste scale possono avere punti di partenza (tonalità) diversi: dividendo l’ottava tra dodici semitoni si à arrivati ad avere dodici tonalità diverse.
DIES_IRAE – E’ una delle sette parti musicali che compongono la messa da Requiem (Requiem, Kyrie, Dies-Irae, Offertorio, Sanctus-Benedictus, Agnus Dei, Libera Me Domine).
DIESIS (#) – E’ un segno grafico che, posto davanti alla nota, la innalza di un semitono cromatico.
DIMINISHED – Stà ad indicare l’accordo di settima (3a minore, 5a diminuita e 7a diminuita) o la scala ottofonica, formata da otto suoni procedente o per semitoni e toni o il contrario (toni e semitoni) più la ripetizione del 1° suono all’altra ottava.
DIMINUENDO – Il diminuendo fa parte dei segni dinamici ed indica una diminuzione d’intensità del suono in maniera progressiva. Si indica o con l’abbreviazione dim….. o con un segno grafico.
DIMINUITO – Si riferisce o ad una triade formata da 3a minore e 5a diminuita o ad un accordo a quattro suoni formato da 3a minore, 5a diminuita e 7a diminuita (accordo di settima diminuita).
DIMINUZIONE – Accorgimento contrappuntistico che presenta una linea melodica o una parte diminuendo i valori di durata delle note.
DINAMICA – Termine usato per indicare i vari gradi di sonorità di una composizione.
p = piano, pp = pianissimo, f = forte, ff = fortissimo, mp = mezzo piano, mf = mezzo forte, sf = sforzato, ecc… Anche il crescendo ed il diminuendo sono segni dinamici.
DIRETTORE – Il responsabile della coesione degli elementi che eseguono una composizione e della corretta interpretazione della stessa.
DIS – Nella notazione tedesca indica la nota RE#
DISCANTO – Pratica polifonica in uso nel primo medioevo.
DISCORDANZA – Effetto prodotto da due o più suoni non perfettamente intonati o dalla mancanza di accordo tra più voci o strumenti.
DISGIUNTO – Aggettivo che si applica a due gradi della scala se non procedono per grado congiunto.
Es: Do – Re grado congiunto; Do – Mi grado disgiunto.
DISSONANTE – Vedi intervallo.
DISSONANZA – Termine che indica l’effetto prodotto da due suoni dissonanti (non consonanti) sovrapposti.
DITEGGIATURA – E’ l’indicazione numerica (da 1 a 5) che serve a realizzare il miglior modo di impiegare le dita sullo strumento, in rapporto al brano da eseguire.
DIVERTIMENTO – Musica la cui finalità è quella di intrattenere, senza grande impegno, l’ascoltatore.
Il divertimento detto anche episodio è anche un elemento di elaborazione e di raccordo modulante nella fuga.
DIVERTISSEMENT – Danza inserita in un’opera barocca francese o in un balletto, non necessariamente legata all’opera stessa ma avente funzione di intervallo.
DIVISIONE RITMICA – Vedi Teoria della Musica
DIXIELAND – Stile jazzistico degli anni 20/30, nato a New Orleans e poi evolutesi a Chicago e New York, caratterizzato da una forte accentuazione del levare (2° e 4° movimento) e caratterizzato dall’improvvisazione polifonica degli strumenti a fiato.
DO – Nota musicale che sostituisce “ut” vedi (Guido D’Arezzo).
DO centrale – E’ la nota posta al centro dell’endecalineo o doppio pentagramma.
DODECAFONICA – musica Musica basata su un metodo sviluppato da Arnold Schoenberg tra il 1921 ed il 1923: prevede l’uso di una scala cromatica di 12 note in cui nessuna nota è più importante delle altre.
DOMINANTE – Nome dato al V grado della scala diatonica. E’ il più ricorrente in uno sviluppo melodico ed è l’accordo più legato alla tonica. Ogni conclusione di frase o di periodo parte dalla dominante e conclude sulla tonica.
DOPPIA BARRA – Due linee verticali che sbarrano il pentagramma, per indicare la fine di un brano o solo di una sua sezione.
DOPPIA CORDA – Impiego simultaneo di due corde negli strumenti ad arco.
DOPPIO CORO – Unione di due o più gruppi di cantanti che formano ciascuno un coro completo a voci uguali o a voci miste, che possono alternarsi e fondersi. E’ detto anche coro battente o coro spezzato.
DOPPLER (effetto) – Fenomeno acustico che si verifica quando la fonte sonora è in avvicinamento o in allontanamento. Quando la fonte è in avvicinamento il suono tende a crescere, quando è in allontanamento tende a calare. Doppler fu il fisico che scoprì questo fenomeno acustico.
DORICO – Nome dato al principale dei modi Greci classici. Era formato da due tetracordi con il semitono tra i primi due suoni mi-fa-sol-la; si-do-re-mi. I suoni estremi dei due tetracordi (mi-la e si-mi) erano fissi, gli altri mobili.
DOUBLE TIME FEEL – Particolare modo di suonare che dà la sensazione, attraverso le figurazioni ritmiche, di un raddoppio del tempo originario; cosa che non è: difatti lo schema armonico rimane lo stesso e di uguale durata.
DRAMMA musicale -Forma operistica sviluppata da Wagner.
DUETTO – Composizione scritta per due voci o due strumenti. Non è legato a nessuna forma ed ha una struttura varia. Può essere con o senza accompagnamento.
DUINA – Gruppo irregolare di due note che stanno al posto di tre. Può essere per eccesso (quando i valori sono superiori a quelli della battuta o del movimento al quale appartiene) o per difetto (quando i valori sono inferiori a quelli della battuta o del movimento al quale appartiene).
DUMKA – Canto popolare slavo ed ucraino sul tipo della ballata.
DUO – Composizione per due strumenti.
DUR – Termine che indica, nella lingua tedesca, il modo maggiore.
DURATA – Valore di durata di una nota rispetto al tempo fisico.
DVORAK –